Simone De Marchi ci racconta l’impegnativa partecipazione al percorso lungo della Dolomiti Super Bike di sabato 7 luglio
Dopo tante gare ho deciso di mettermi alla prova in un percorso marathon…e allora tra tutte quale scegliere se non la migliore: la Dolomiti Superbike una gara che è diventata leggendaria tra i bikers perché con i suoi 119km e 3357mt D+ ti mette a dura prova non solo fisicamente ma anche mentalmente.
Quest’anno la preparazione non è stata un granché tra operazione al ginocchio ed altri imprevisti, ma all’appuntamento per me più importante di quest’anno non ho voluto mancare…l’emozione ed un po’ di tensione si sono fatte sentire man mano che la data del 07 luglio si avvicinava e devo ringraziare i miei amici che mi hanno incoraggiato e dato fiducia in tutti questi mesi per affrontare la competizione.
Oramai ci siamo: ultimo controllo alla bici e preparo il borsone, ma mi accorgo solo ora che non è come le altre volte, domani si parte presto e si arriva tardi…il meteo che fa i capricci, ed inizio a pensare più a come vestirmi, a cosa mettere nello zaino e se riuscirò a terminare la gara, piuttosto che a godermi l’avventura, ma per fortuna il pensiero va ad un messaggio che ho ricevuto pochi minuti prima: “Ciao campione. Come sta andando la giornata pre gara? Mi raccomando domani corri soprattutto per divertirti, in bocca al lupo ciao”. Questo messaggio mi ha fatto cancellare dalla mente tutte le preoccupazioni e le ansie e mi ha fatto entrare nello spirito giusto di come vanno vissute certe esperienze.
Finalmente il giorno è arrivato, mi sveglio all’alba, colazione e salgo in macchina sereno e felice perché per le prossime ore sarò in sella alla mia bici circondato da un paesaggio incantevole, non importa se farò fatica o se alla fine sarò stremato, questo è quello che mi piace fare e come sempre darò il massimo per mettermi alla prova ancora una volta.
Al park mi trovo subito con il mio amico Massimiliano e raggiungiamo la griglia insieme, giusto il tempo di una foto e…Start!!! Si inizia a pedalare sul serio ed insieme quasi senza accorgersene siamo già a Prato Piazza e subito giù fino a Dobbiacco. In sua compagnia la gara trascorrere piacevole fino ad arrivare in cima al Croda Rossa, quasi a metà percorso. Lì ci separiamo ed è difficile in un primo momento abituarsi a correre da solo perché torna la paura di non farcela e soprattutto il mio sguardo non è più rivolto alla montagna ma a controllare il Garmin…ma il messaggio di ieri batte come un tamburo ancora una volta nella mia mente e ritrovo immediatamente lo spirito guida che mi fa godere tutto quanto mi circonda, perfino i crampi all’ultima salita sono riuscito a domare, tanta era la volontà e determinazione.
È proprio vero che partecipare a questa competizione in luoghi così incantevoli è esplorare la leggenda.
Ora terminata la gara una meritata birra…analcolica of course !!!
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