Was ist der Karwendel?

Ebbene, per dare una risposta al quesito amletico che da mesi mi assillava mentre la sera sorseggiavo il mio sudato litro di birra, ho rivolto la stessa domanda ad alcuni Adventurosi. Anch’essi hanno condiviso la necessità di dare una risposta all’enigma e all’unisono hanno alzato il boccale e risposto: “Prosit”.
Ecco allora che siamo partiti in un bel gruppo di Adventurosi & Friends (Marcello C., Lucio F. “Mr. President”-, Raffaele C., Daniele B., Matteo T., Toni B., Enrico T., Simone d.M.“Tachipiriña”, accompagnati dall’insostituibile Daniela) per il Parco Alpino del Karwendel, ubicato nel Tirolo Nord Orientale, e l’abbiamo esplorato a fondo in sella alle nostre MTB per 4 splendidi giorni.
Si tratta di un itinerario per amanti delle ruote grasse ben allenati, che offre una splendida combinazione di percorsi classici (ma mai estremi) e panorami indimenticabili, e di cui le foto pubblicate nel Gruppo Whattsapp (rendiamo grazie all’anonimo fotoreporter) rendono assi meglio di qualsiasi descrizione si possa fare in poche righe.
Per parte nostra non dimenticheremo mai la bellezza pittoresca del lago Achensee, il più grande del Tirolo, i due tratti in salita decisamente ardui pedalati nel cuore del Karwendel e seguiti da due magnifiche discese, la struggente bellezza dei paesaggi solitari che abbiamo attraversato e che si sono alternati a panorami mozzafiato sulla valle dell’Inn.
Insomma, un tour per palati raffinati che ci ha portati a percorrere un totale di 320 km. e 7.000 m. di dislivello (per la cronaca, Simone è riuscito a farne anche di più!) in 4 giorni caratterizzati da quanto di meglio ci si possa aspettare da questo tipo di esperienze.
Non sto a tediarvi con la cronaca delle giornate e dei siparietti con i quali abbiamo dato spettacolo nel corso del viaggio (tra tutti mi limito a citare i sermoni di Padre Raffaele), ma voglio fare presente a tutti gli amici Adventurosi -a conferma di tanti anni di tour- che, al di là degli aspetti “sportivi”, la cosa più bella del pedalare per i sentieri delle montagne è il fatto di poter condividere queste esperienze (accompagnate sia dall’inseparabile fatica giornaliera che dal puro ludibrio) in un gruppo di amici.
Ed anche il gruppo di quest’anno, di cui ringrazio personalmente ciascun singolo partecipante, è andato ben oltre le migliori aspettative. Della serie “chi pedala in compagnia, la fatica non sa cosa sia” (ma sarà poi del tutto vero?).
Auf Wiedershen
Marcello