Dolomiti Lagorai MTB Challenge (gara annullata)

Gianni Scapin ci relaziona sulla esperienza di sabato 23 e domenica 24 giugno sul Lagorai

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Cosa fare! Dopo due giorni dall’iscrizione ufficiale alla Dolomiti Lagorai MTB arriva una mail con scritto che la manifestazione è annullata per mancanza di concorrenti.
Per chi non la conosce è una gara a tappe, di ¾ giorni, da fare in coppia seguendo una traccia GPS.
Imprecazione iniziale! ma dopo qualche minuto chiamo Nello e Daniele Brusarosco e decidiamo di lanciarsi lo stesso in questa avventura.
Matteo Tamanini, bolzanino d.o.c., è il quarto maschio del gruppo e la nostra Mascotte Daniela, il 5 componente donna, che con la sua E-bike ci accompagna nella prima parte delle Tappe.
Decidiamo, visto il brutto tempo, di fare solo due delle tre tappe.
PRIMA TAPPA
Il sabato mattina siamo pronti e carichi per affrontare la prima tappa.
Matteo mi indica una cima e mi dice che dobbiamo arrivare li; non mi sembra così distante!!!!! Ma con il senno di poi mi accorgo che quello che penso non vale nulla. Seguire una traccia GPS su sterrato, non è così facile; per nostra fortuna c’è con noi il “maestro Daniele” che trova sentieri quasi impossibili.
Arriviamo dopo circa 5 ore al Piz di Levico, la cima che mi sembrava così vicina.
Siamo a 1908 metri di altitudine, su un fortino Austro-ungarico con una vista mozzafiato sulla Valsugana. Per noi è stato un posto magico e consiglio a tutti di andare a visitarlo.
Foto di rito e via in discesa, ma quasi subito ho capito che tutta la mia esperienza di Biker non serve a nulla. Ben 700 metri di dislivello negativo, in meno di 1 km “forse gli organizzatori hanno un po’ esagerato”, mi hanno convinto a rispolverare la mia vecchia passione di Climber.
Finalmente il sentiero diventa meno pericoloso e le nostre mountain bike iniziano a farci divertire, percorrendo bellissimi single track in mezzo al bosco, con salti e paraboliche che mi fanno rimpiangere una bella full.
Dopo 10 ore ritorniamo alla base, dove una piscina e una vasca idromassaggio ci accolgono per rilassare i nostri muscoli veramente provati.
La tappa si è conclusa con 75 km e 2400 metri di dislivello positivo.
SECONDA TAPPA
Alle 8,30 siamo già in bici, direzione Borgo Valsugana ed i miei muscoli gridano, il mio fondo schiena si rifiuta di stare seduto in sella, ma ho voluto questa bicicletta e adesso devo pedalare.
Dopo diversi chilometri di ciclabile inizia la salita, prima in asfalto, poi in sterrato e poi………………….arrivano le rampe su sentiero ed il mio cuore va a mille, con le gambe che si rifiutano di seguirlo; probabilmente o meglio, sicuramente, sono stancooooo.
Il paesaggio è molto diverso dal giorno prima. Infatti oggi ci troviamo nel gruppo del Lagorai molto più selvaggio, con sentieri pieni di ortiche e strade forestali abbandonate, guadi con ponti semi distrutti e chi più ne ha più ne metta. Ma anche tutto questo ha il suo fascino.
Arriviamo ad una malga sotto il passo 5 croci, ed alzando gli occhi al cielo, il meteo inizia a preoccuparci. Sappiamo che presto inizierà a piovere, quindi senza indugi decidiamo di scendere.
Questa volta la discesa è veloce e pedalabile e riusciamo ad arrivare in valle poco prima che acqua e grandine iniziano a cadere copiose, costringendoci a vestirci per affrontare gli ultimi 20 km del giro.
Per fortuna noi non siamo di zucchero ed arriviamo in albergo bagnati ma non sciolti.
Erano diversi anni che non vivevo una esperienza di mountain bike così forte e che ha lasciato un sorriso nel mio cuore.
Ringrazio i miei compagni di avventura Daniele Brusarosco, Matteo Tamanini, il mio grande amico Pilli e naturalmente Daniela.
Che dire, esperienza dura, ma indimenticabile che mi fa sentire già pronto per la prossima avventura.
Gianni Scapin