Siamo ancora qua. Sembra un attimo ma è passato un anno dalla scorsa edizione della Transardinia. Le emozioni lontane vissute ora pian piano affiorano e fan venire voglia di partire subito. Solo l’alloggio di partenza è nuovo ma ho percepito subito una cosa importante, siamo già sulla traccia dell’anno scorso!
In 7 giorni attraverseremo la Sardegna da nord a sud, da Olbia a Cagliari, passando per le zone più selvagge e per le cime più alte di Sardegna.

Day 1. La prima giornata passa liscia, a parte i 5 guadi che ci sono da affrontare. Molta acqua, paesaggio verde ed i primi pascoli. La cosa che stupisce in questa traversata è la varietà di paesaggi che si incontrano, mare e laghi in lontananza, morbide e verdi distese, vallate nervose, aspra e rocciosa montagna. Ogni giornata è particolare e diversa. In parte oggi percorriamo sentieri nuovi, il mio ricordo di prima tappa leggera svanisce subito, alla fine sono 70 km per 2100 mD+.

Day 2. Oggi si parte in discesa e come ogni anno si passa per la chiesa campestre di San Bachisio, proprio in coincidenza con i festeggiamenti. La devozione dei fedeli di questi paesini dell’Ogliastra ha dell’incredibile, così come la loro accoglienza. Ci vorrebbero fermare a pranzo, ma chi riuscirebbe a ripartire… E poi ci aspetta il primo “portage”, 20 min con la bici in spalla per scavalcare la Genna Nuraxi. La successiva discesa, tecnica e veloce, ci ripaga di tutto. L’arrivo è invece in salita, dopo una intensa giornata si arriva ad Oliena.

Day 3. Abbiamo tentato di scavalcare il Supramonte ma una valanga d’acqua con raffiche di vento freddo ci ha fatti desistere e ripiegare su una variante bassa. Comunque le nostre 8 ore in sella, di cui 5 sotto la pioggia e 2000 m di dislivello fatti anche oggi. Bellissimi single track e una risalita di qualche km nel greto del fiume, visto che in una piena negli anni scorsi si è portato via la nostra strada.

Day 4. Oggi finalmente tempo buono. Lasciato il Supramonte si punta verso il massiccio del Gennargentu, cima del Bruncu Spina. Ma prima della lunga salita un bellissimo attraversamento dei pascoli del supramonte, dove abbiamo incontrato moltissime mucche, asini, pecore, cinghialetti, cavalli e quant’altro. Il paesaggio è diventato montano, rocce e sassi, con relativa discesa quasi “enduristica”.

Day 5. La mia tappa preferita, si sale nel massiccio del Gennargentu fino alla cima di Sardegna, Punta La Marmora 1834 m slm. Oggi cielo azzurro e vento non eccessivo, condizioni ideali. Da lassù ci si sente proprio piccoli. Discesa mozzafiato fino al nuraghe più alto, e poi risalita fino al simbolo della Transardinia, lo sperone roccioso di Perda Liana. Oggi salite alpinistiche, discese da puro enduro, 9 ore e mezza in sella per fare 65 km e 2000 m di dislivello. Che tappa, penso che me la ricorderò per sempre.

Day 6. In teoria doveva esserci più discesa che salita, in pratica 9 ore sotto il sole e in mezzo ai rovi. I sentieri qua, decisamente poco frequentati, risultano piuttosto “chiusi”. Alla fine ci siamo reidratati il meglio possibile, uccise 6 bottiglie di Ichnusa. Domani ultima tappa, si arriva a Cagliari.

Day 7. Una epica ultima giornata di questa Transardinia… Partiti da Ballao decidiamo strada facendo di fare la tappa completa, inclusa la scalata a monte Genis e Bruncu Senzu! Fine come tradizione al cospetto del mare, sulla spiaggia del Poetto. Riepilogo finale delle 7 tappe, 450 km percorsi con 14000 m di dislivello positivo. Visti così tutti insieme fanno una certa impressione.

Al rientro a casa molti mi chiedono “cos’è la Transardinia”. Non si può spiegare, bisogna provare. E una parte delle tante emozioni ti resterà per sempre nel cuore. Daniele Brusarosco