Premessa

La gara che si svolge con partenza da Milo, alle pendici dell’Etna, è considerata a ragione una delle più affascinanti d’Europa. Sabato scorso a rappresentare i nostri colori c’erano Olly e Damiano. Grazie anche ai loro racconti, che leggerete qui di seguito, siamo certi che la prossima edizione 2019, saremo presenti in molti di più.

Olly si è cimentata nel percorso della Gran Fondo. Ecco come ci descrive la sua esperienza.

Era da tempo che volevo andare sull’Etna, il vulcano attivo più alto in Europa, con i suoi 3.350 metri di altitudine, addirittura qualche metro in più della nostra Marmolada.
Quale occasione migliore della Etna Marathon? Detto, fatto, si è organizzata una gita-vacanza, proprio come già fatto all’Elba con la squadra.
Ma vuoi la data post ferie canoniche, vuoi la distanza, a Milo, sulle pendici dell’Etna, ci siamo ritrovati in due, Damiano e la sottoscritta.
Ma ora parliamo della Gran Fondo di 46 km per 1.600 mt. che ho affrontato. La Marathon ve la racconterà Daminao.
Una gara spettacolare per nulla banale, con passaggi tecnici ma altamente paesaggistici, con attraversamenti sulle storiche colate di lava e single tracks in discesa lunghi chilometri!!
Quindi lava dura come pietra e lava morbida come sabbia, boschi di quercia e di betulle e poi caldo, anche se con pioggia e nuvol
e; insomma di tutto e di più.
Però la soddisfazione di pedalare alla vista del fumante vulcano è stata pari al traguardare questa gran fondo di inaspettata, spettacolare bellezza, anche organizzativa. 
Che dire: Etna, arrivederci al prossimo anno.
Magari con qualche compagno di Adventure&Bike in più.

La vostra amica Stella Polare Olly


Damiano ha gareggiato invece nel percorso Marathon di 78 km. e 2.900 mt di dislivello positivo. Con il tempo di 05:23:41:88, si è classificato 113° assoluto su 304 arrivati e 20° di categoria su 50 M2 presenti. 
Ecco il resoconto di questa sua impresa.

Non saprei da dove iniziare per raccontare la mia prima volta all’ETNA Marathon.
E’ stata sicuramente un’esperienza unica e particolare.
Dal punto di vista tecnico la gara é un entusiasmante mix, risultato di un continuo susseguirsi di dure salite su basolato e rocce laviche, single track tecnici e adrenaliniche discese lungo i pendii del vulcano.
La cosa però che colpisce è sicuramente il paesaggio e il terreno su cui si pedala, in quanto si passa dai castagneti e boschi di conifere che tanto assomigliano alle nostre montagne, a passaggi ed attraversamenti sulle colate laviche dall’aspetto lunare che ci fanno capire di essere in un contesto unico.
Ne hai la conferma non appena si riesce a distogliere lo sguardo dal percorso; c’è, lui è lì con il suo inconfondibile profilo, U’ Munte come dicono i locali.
Certamente una gara tosta, ma che ti lascia un ricordo indelebile nella mente e nel cuore.
E l’anno prossimo vi aspetto a farmi compagnia.

Ciao Damiano